ENCI- ENTE NAZIONALE CINOFILIA ITALIANA

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ENCI- ENTE NAZIONALE CINOFILIA ITALIANA

Enci

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COSA E’ E COME NASCE

L’ENCI è un’associazione di allevatori a carattere tecnico-economico, ha lo scopo di tutelare le razze canine riconosciute pure, migliorandone ed incrementandone l’allevamento, nonché disciplinandone e favorendone l’impiego e la valorizzazione ai fini zootecnici, oltre che sportivi.

Che significa “ Valorizzazione ai fini zootecnici”?


La zootecnia o zootecnica è la disciplina che si occupa della produzione, dell’allevamento e della cura degli animali domestici, dunque L’ENCI , come erroneamente si crede, NON E’ UN ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA, ma è un ente che si occupa della tutela e della valorizzazione delle razze , ricordandoci che per cane di razza si intende quel soggetto provvisto di pedigree riconosciuto ENCI – FCI, tale valorizzazione può avvenire tramite PROVE ZOOTECNICHE quali brevetti o prove attitudinali per i cani da lavoro ( ad esempio IGP) .

Dove opera L’ ENCI?

L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) svolge la sua attività in tutto il territorio nazionale e, con deliberazione del Consiglio Direttivo, può nominare propri delegati e delegazioni e costituire uffici distaccati.

Quali sono le principali attività che svolge l’Ente

Proprio perché ENCI è un’associazione di allevatori e si occupa di promozione e tutela delle razze , ha molti oneri riguardanti i nostri amici cani :

  • Regola e controlla la produzione e l’allevamento dei cani di razza con particolare riguardo alle esigenze della cinotecnia italiana;
  • Cura la tenuta dei libri genealogici e registri anagrafici nel rispetto della normativa vigente, sulla base di appositi disciplinari approvati con decreto del Ministero in armonia con le normative comunitarie con particolare riguardo al D.L.vo 30/12/1992 n. 529, attuativo della direttiva CEE n. 91/174, nonché nel rispetto degli indirizzi della Federazione Cinologica Internazionale (F.C.I.) in quanto compatibili;
  • Provvede alla formazione, alla qualificazione tecnica ed all’aggiornamento culturale di giudici ed esperti da impiegare per la valutazione delle caratteristiche morfologiche e funzionali di soggetti appartenenti alle razze canine, istituendo e tenendo aggiornato il relativo Registro sulla scorta di disciplinari approvati dal Ministero con proprio decreto. Provvede altresì alla tenuta ed aggiornamento degli elenchi di altri specialisti della cinotecnia e ne cura la preparazione tecnica e l’aggiornamento culturale;
  • Regola, approva, riconosce, patrocina ed organizza in Italia, anche direttamente, esposizioni, prove, corse ed ogni altra manifestazione cinotecnica anche con finalità sportive, al fine di verificare i risultati zootecnici e favorire la selezione dei prodotti dell’allevamento nazionale. Può intraprendere anche all’estero le iniziative di cui al comma precedente intese a favorire la conoscenza e la valorizzazione dell’allevamento italiano. Può gestire strutture destinate all’allevamento di cani da lavoro ed alle relative prove di verifica zootecnica. Indipendentemente dalle attività sopra esposte, può procedere anche ad organizzare, direttamente o indirettamente manifestazioni ufficiali di libro genealogico sulla base di apposito disciplinare approvato con decreto del Ministero;
  • Promuove studi e ricerche interessanti la cinotecnia ed aiuta le iniziative qualificate rivolte allo studio, al controllo, al miglioramento ed alla diffusione delle razze canine;
  • Può partecipare ad Enti ed Associazioni aventi fini analoghi e può assumere partecipazioni anche societarie strumentali al perseguimento degli scopi sociali;
  • Esercita ogni altra funzione che gli sia demandata da leggi e da disposizioni emanate dalle competenti Autorità;
  • Potrà curare stampe e pubblicazioni utili alla diffusione delle attività inerenti l’oggetto sociale.

 

La durata dell’Ente è illimitata ed il suo fine istituzionale non è a scopo di lucro

femmine Pastore Tedesco - Allevamento Di Casa Falcone

L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) riconosciuto dallo Stato e fondato nel 1882 ha consentito al nostro Paese di raggiungere, in oltre cento anni di attività, i vertici della cinofilia europea e mondiale.

IL LIBRO DELLE ORIGINI

Nel 1882 alcuni “gentiluomini” fra cui il Conte Carlo Borromeo, il Principe Emilio Belgioioso d’EsteFerdinando DelorCarlo Biffi e Luigi Radice, decidono di dar vita ad una “Società per il miglioramento delle razze canine in Italia”: è l’atto di nascita del Kennel Club Italiano, con 31 Soci.

Nasce il Libro delle Origini ed il primo soggetto iscritto è un bracco Italiano di nome Falco, nato nel 1875.

Nel 1897 l’Assemblea dei Soci ne ratifica lo Statuto ed aggiorna il regolamento per le iscrizioni al “Libro” e nel 1904 gli iscritti sono già 1033.
In questi anni nascono le prime mostre zootecniche canine a Milano e Torino ove vengono presentati circa 400 cani. Vede la luce anche la rivista ufficiale del Kennel Club.

IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONALITA’ GIURIDICA

La personalità giuridica, in diritto, indica la caratteristica di quegli enti che rispondono delle proprie obbligazioni tramite il patrimonio dell’ente e non dei singoli associati, cioè quegli enti che godono di autonomia patrimoniale perfetta.
Con l’Assemblea del 22 maggio 1926 decide di chiedere al Ministero dell’Economia Nazionale il riconoscimento ufficiale della personalità giuridica. Nel ’29 anche il Governo dà inizio alla propria alta considerazione per la cinofilia organizzata assegnandole un contributo di Lire 5.000 e a partire dal 1930 ottengono un riconoscimento come “Soci Collettivi” tutte quelle associazioni cinofile, sia generiche che specializzate nella tutela di singole razze, che nel frattempo si erano costituite nel paese.

IL RICONOSCIMETO DAL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA

La Cinofilia cresce e dal 1939 la sede trova allocazione in viale Bianca Maria 23 a Milano. Nel 1940 ottiene anche il riconoscimento dal Ministero dell’Agricoltura. Dopo la pausa forzata bellica vengono approvati i primi regolamenti relativi a manifestazioni zootecniche e prove attitudinali.
Nel frattempo gli iscritti al Libro Genealogico raggiungono le 8.636 unità e dal 1950 nasce la grande competizione sportiva internazionale per i cani inglesi da ferma. I risultati del primo censimento dei cani in Italia, effettuato in 13 Regioni, conferma l’alto numero degli animali di questa specie presenti: ben 1.063.267 soggetti.

In quegli anni la cinologia e la cinotecnia assumono una veste tecnica e scientifica; si organizzano corsi Universitari di cinologia i cui testi sono ancora oggi materia di consultazione.

Nel 1960 vengono organizzate 43 esposizioni zootecniche e 66 prove di lavoro. Le iscrizioni al Libro Genealogico raggiungono i 14.803 soggetti.
Dal 1970 le Nazioni federate alla Federazione Cinologica Internazionale con sede in Belgio, nel corso della Assemblea Generale di Budapest, stabiliscono che i certificati genealogici emessi dalle diverse Nazioni portino un comune contrassegno. A tutt’oggi le nazioni federate alla F.C.I. sono ben 70.

Le iscrizioni ai Libri Genealogici Nazionali sono circa 160.000, le manifestazioni zootecniche oltre 2.000 di cui circa 1.200 prove di lavoro e oltre 400 esposizioni con la partecipazione annuale di oltre 100.000 cani. I Soci allevatori dell’ENCI sono circa 2.000 e i Soci Aggregati circa 100.000. Le oltre 100 delegazioni ENCI coprono capillarmente tutto il territorio nazionale. I gruppi cinofili e le associazioni di razza a loro volta collaborano attivamente e alla promozione e allo sviluppo della cinofilia organizzata sia localmente che settorialmente. L’ENCI pubblica il periodico mensile “I Nostri Cani” che vanta una tiratura di 100.000 copie, spedite a tutti gli associati.

In questi anni l’ente ha portato avanti con successo sia l’indirizzo zootecnico pratico che quello formativo con l’organizzazione di corsi di cinotecnia, seminari, convegni orientati allo studio di problematiche tecnico-scientifiche, partecipando inoltre, con successo, ad esposizioni e prove di lavoro a carattere europeo e mondiale, conquistando prestigio ed evidenziando l’alto livello raggiunto dai prodotti dell’allevamento italiano.

L’attività selettiva continua con la creazione di “zone cinofile” in varie parti del paese per l’addestramento e l’allenamento dei cani utilizzati nello sport venatorio, centri di addestramento (numerosissimi in tutto il Paese) per i cani di utilità e per la Protezione Civile. Sta ora prendendo consistenza la selezione scientifica delle attitudini naturali dei cani da gregge, ausiliari indispensabili nel lavoro degli allevatori di razze ovi-caprine; la selezione di cani per usi ludico-sportivi quali quelli di agility; il miglioramento dei cani con attitudine al soccorso e al salvataggio sia a terra che in acqua; l’ampliamento dell’utilizzo dei cani ausiliari dei portatori di handicap e la collaborazione con le forze di Polizia per la selezione dei cani antidroga e ausiliari per l’ordine pubblico.
È in fase di realizzazione un centro per la conservazione del germoplasma dei soggetti miglioratori e per la fecondazione artificiale.

L’ENCI riserva particolare attenzione alla valorizzazione e promozione delle razze italiane. Si tratta di 16 razze autoctone e di antica origine, ognuna affascinante e particolarmente interessante sia per la tipica morfologia che per le attitudini naturali ed il temperamento. La selezione ed il loro miglioramento assumono un carattere preminente nell’attività tecnica dell’ente che ne vuole favorire la conoscenza e la diffusione sia in Italia che all’estero.

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