L’importanza della forza nei cani da ring

L’importanza della forza nei cani da ring

Il concetto di bellezza funzionale che dovrebbe accompagnare le caratteristiche morfologiche di qualsiasi razza,viene esaltato nella spettacolarizzazione di una gara per il conseguimento della massima qualifica o addirittura del Best in Show.

Handler e cane sono un tutt’uno che, in sintonia, si muovono per far risaltare al massimo ogni singolo particolare che possa in qualche modo attirare l’attenzione del giudice.

Se la condizione del pelo per quantità e qualità è un indicatore dello stato di salute del cane, a nessuno sfugge che con i cosmetici certe carenze possono essere quanto meno mascherate.

Dai parametri morfologici si deduce che un cane da competizione è comunque molto vicino all’ideale dello standard, la differenza è creata, il più delle volte, dal concetto di solidità e movimento.

Quando si approfondisce l’analisi di queste due caratteristiche ci si imbatte nel comune denominatore per entrambi: l’apparato locomotore.

Dalla capacità muscolare del soggetto e dalle corrette dimensioni delle leve ossee scaturisce un movimento armonico, solido, sicuro ed in certi casi spettacolare.

Modificare la lunghezza di una tibia piuttosto che di un’omero non è di certo un obiettivo raggiungibile nell’immediato.

A questo ci pensa la selezione dell’uomo nel caso dei nostri beniamini e la selezione filogenetica allo stato naturale.

Fare in modo che un cane sia più solido, che abbia un movimento più potente, fluido e armonico agendo sull’apparato muscolare rappresenta invece un obiettivo plausibile e perseguibile, nella consapevolezza di raggiungibile un traguardo che rappresenti il massimo per il singolo soggetto.

Da tutte le qualità fisiche che possono essere allenabili; la forza è quella la maggior quantità di pregi per quanto riguarda le caratteristiche ricercate: in altre parole un cane con il giusto tono muscolare apparirà senz’altro più solido nell’insieme.

Il tono muscolare varia da soggetto a soggetto, quindi un cane più nevrile normalmente ha un tono muscolare maggiore di uno quieto o dallo scarso temperamento.

La forza muscolare come qualità fisica provoca, quando allenata, un aumento di tono muscolare.

Il movimento di un cane costituisce un paramentro fondamentale (non a casa lo standard di razza prevede un intero paragrafo dedicato a questa caratteristica) che può essere migliorato tramite la forza dei muscoli interessati, avremo così maggior capacità di spinta e maggiore plasticità ed armonia, dato che muscoli forti ed elastici trasmettono al movimento queste caratteristiche.

Ancora da dimostrare (nel mondo veterinario il fatto sussiste fra i bipedi) i benefici della tonificazione a livello della compensazione muscolare per riequilibrare atteggiamenti scorretti quali la cifosi, il valgismo, il vaccinismo ecc…

Tuttavia si può affermare che questi atteggiamenti possono essere, modificati, provocando un ipertono sui muscoli agonisti oppure antagonisti secondo il caso.

E’ chiaro che nel caso del cane ciò avviene soltanto agendo sui muscoli a catena chiusa, vale a dire su tutto il gruppo muscolare completo.

Per i motivi sopra esposti si afferma che è possibile la correzione di certi tipi di atteggiamenti ma, non essendoci la possibilità di sottoporre il cane ad un programma muscolazione su macchine che isolano un determinato gruppo muscolare, non si possono raggiungere obiettivi specifici.

Attualmente esistono gruppi di ricerca che lavorano su programmi con elettrostimolazione, ma le modalità d’applicazione lasciano ad oggi molte perplessità, basti pensare che il pelo nella zona da stimolare dovrebbe essere rasato!

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