Ascaridi nel cane: cosa sono, come si trasmettono e come eliminarli

ascaridi nel cane

Ascaridi nel cane: cosa sono, come si trasmettono e come eliminarli

Tra le tante minacce alla salute del proprio cane ci sono i vermi intestinali; questi parassiti sono i responsabili di vari disturbi, tra i quali diarrea, perdita di peso corporeo, vomito, sangue nelle feci, febbre, anemia, occlusione intestinale e dolori addominali. Le infezioni provocate da questo genere di agente esterno, nei casi più gravi, possono provocare anche la morte dell’animale se non vengono diagnosticate tempestivamente e curate in maniera adeguata. I parassiti che più di frequente possono aggredire l’intestino dei cani si dividono in due grandi categorie: nematodi e cestodi, comunemente definiti, rispettivamente, “vermi tondi” e “vermi piatti”. Del gruppo dei nematodi fanno parte gli ascaridi, una delle specie di vermi intestinali più comuni: in questo articolo vedremo quali sono le loro caratteristiche, quali danni possono arrecare alla salute del cane e in che modo vanno debellati.

Cosa sono gli ascaridi

ascaridi nel cane

Foto Ascaridi

Gli ascaridi (denominazione scientifica: Ascaris Lumbricoides) sono vermi parassiti appartenenti alla famiglia dei nematodi fasmidiari; pertanto, presentano una caratteristica forma tondeggiante e una colorazione biancastra; gli esemplari maschi adulti raggiungono una lunghezza di 20 cm mentre le femmine possono arrivare a misurare anche 30 cm; il diametro varia dai 4mm ai 5mm. L’infezione da ascaride prende il nome di ascaridosi o ascaridiasi; può colpire diverse specie di mammiferi, tra i quali, oltre al cane ed altri animali (tra cui il gatto, il maiale e il cavallo) vi è anche l’uomo. Di conseguenza, curare tempestivamente l’infezione provocata da questi parassiti è importante non solo per la salute del cane ma anche per sventare il rischio di trasmissione agli umani.

Il ciclo biologico degli ascaridi del cane

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Il ciclo biologico degli ascaridi del cane

Il ciclo biologico degli ascaridi è piuttosto complesso e culmina con l’insediamento di esemplari ‘maturi’ all’interno del tratto enterico. I vermi adulti si annidano nell’intestino dei cuccioli con meno di trenta giorni di vita; qui si accoppiano e le femmine depongono una gran quantità di uova (200mila al giorno). Queste vengono però espulse con le feci e infettano il terreno (in coincidenza di questo stadio del proprio ciclo biologico, le larve diventano infestanti per l’uomo dopo un periodo che va dai 18 giorni ad alcune settimane). Di conseguenza, le larve degli ascaridi possono attaccarsi al manto dell’animale il quale, quando si lecca il pelo, introduce nuovamente le uova nel proprio organismo. Queste ultime, una volta giunte nel piccolo intestino, si schiudono; le larve, dopo aver attraversato la parete intestinale, vengono trasportate nel polmone dal flusso ematico. Una simile circostanza, nei cuccioli, provoca una bronchite, con conseguente formazione di catarro; la larva, deglutita assieme a quest’ultimo, raggiunge nuovamente l’intestino, dove sopravvive fino al completamento del proprio processo di maturazione cibandosi dei residui di cibo non digerito. Negli esemplari adulti, invece, gli ascaridi passano dai polmoni al resto dell’organismo, dove possono sopravvivere per diversi anni; nelle femmine, le larve talvolta riescono a raggiungere i feti durante la gravidanza, facendo nascere cuccioli già infetti.

Quali sono le modalità di infezione

L’infezione da ascaridi può avvenire in diversi modi; esistono, infatti, diversi canali attraverso i quali i vermi possono raggiungere l’organismo del cane, soprattutto durante le prime fasi di vita; nello specifico, è possibile individuare cinque tipi di infezione:

  • Prenatale

    Quando gli ascaridi sono già presenti nell’organismo delle femmine, spesso si annidano all’interno di cisti per poi raggiungere i feti e infettarli; il fenomeno che provoca questo tipo di trasmissione dei parassiti viene definito “migrazione transplacentare”;

  • Lattea

    L’infestazione avviene attraverso l’assunzione, da parte dei cuccioli, del latte materno; in tal caso, la migrazione dei parassiti è avvenuta tramite la ghiandola mammaria;

  • Per via orale

    In tal caso, l’infezione è imputabile all’ingestione di uova presenti nell’ambiente. Si tratta di un’eventualità meno rara di quanto si possa pensare, dal momento che le larve, in determinati ambienti, sono in grado di sopravvivere a lungo fino a completare il proprio ciclo biologico;

  • Per ingestione di un vettore (detto anche ospite paratenico)

    Questo genere di infestazione si concretizza quando il cane mangia un altro animale infetto (ad esempio topi o altri roditori) oppure carni crude infestate dalle larve degli ascaridi;

  • Per penetrazione cutanea

    Avviene quando i parassiti si insediano nell’organismo attraverso la cute oppure tramite i cuscinetti delle zampe.

I sintomi dell’infezione da ascaridi

Non sempre l’infezione da ascaridi è sintomatica, soprattutto in presenza di una ridotta quantità di parassiti all’interno dell’intestino. Quando, di contro, sono numerosi i vermi che si annidano nel tratto enterico del cane, questi può palesare diversi sintomi da infestazione:

  • Disturbi gastrointestinali

    Diarrea, nausea, vomito e stipsi;

  • Ostruzione delle vie biliari

    Qualora il parassita risalga dal tubo digerente fino al fegato;

  • Forti dolori

  • Epatite

  • Colecisti acuta

  • Appendicite

  • Ostruzione intestinale

  • Ittero da stasi

  • Lacerazione della parete intestinale (specie nei cuccioli)

  • Danni agli organi interni.

Come prevenire l’infezione

Per salvaguardare i propri cuccioli dall’infestazione di ascaridi non bisogna trascurare la prevenzione, fondamentale per ridurre al minimo i rischi di infezione tanto per i cani quanto per gli esseri umani che condividono gli stessi ambienti.

La prima cosa da tenere a mente, da questo punto di vista, è il rispetto delle norme igieniche: tenere pulite le lettiere o l’area del giardino in cui l’animale è solito sporcare più di frequente. Un’adeguata pulizia degli ambienti è molto importante anche per scongiurare la presenza di topi e altri roditori, generalmente attratti da sporcizia e spazzatura. Infine, a scopo cautelativo, è consigliabile sottoporre il proprio animale domestico a specifici trattamenti antielmintici (comunemente chiamati “sverminazioni”); questi ultimi devono essere effettuati periodicamente per quanto concerne gli esemplari di femmina in stato di gravidanza e i cuccioli che non hanno ancora raggiunto i trenta giorni di età. Da non sottovalutare anche l’igiene della cuccia: è consigliabile igienizzarla periodicamente utilizzando acqua bollente e candeggina.

Gli accorgimenti preventivi non riguardano solo i cani, ma anche gli umani; per evitare di subire l’infezione da ascaridi è bene lavare sempre le mani dopo aver toccato l’animale.

Diagnosi e cura dell’infezione

L’ascaridiosi può essere facilmente diagnosticata per mezzo dell’esame delle feci per flottazione, oltre che dalla disamina dei sintomi sopra descritti. Benché in alcuni casi il medico veterinario possa disporre anche un prelievo di sangue, nella maggior parte dei casi l’analisi coprologica è più che sufficiente per attestare la presenza di uova o larve e individuare il tipo di parassita che ha provocato l’infezione. Nello specifico, l’esame delle feci viene effettuato utilizzando una soluzione di nitrato di sodio, la cui concentrazione è tale da portare a galla le uova di ascaridi.

Per quanto concerne il trattamento da implementare contro l’ascaridiosi, il rimedio più comune è rappresentato dalla somministrazione di farmaci antiparassitari a base di febantel, pirantel e praziquantel, dietro prescrizione del medico veterinario. Qualora l’infezione risulti particolarmente grave (ciò accade soprattutto in caso di diagnosi tardiva o quando i sintomi vengono trascurati), è possibile che si renda necessario un intervento chirurgico.

Gli altri vermi intestinali dei cani

Oltre agli ascaridi, i cani possono essere infettati da altri vermi parassiti, ossia ancilostomi, Tricuridi e strongili intestinali (facenti parti della categoria dei nematodi), ai quali si aggiungono il Dipylidium caninum (la tenia del cane) e l’Echinococcus granulosus, entrambi appartenenti alla famiglia dei cestodi.

 

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