Dieta BARF: cos’è, pro e contro

Dieta BARF: cos’è, pro e contro

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale per la crescita e lo sviluppo del pastore tedesco, così come per qualsiasi altra razza canina. Osservando un regime alimentare adeguato, infatti, il cucciolo sperimenta una crescita sana ed equilibrata, che riguarda tanto la struttura ossea quanto l’apparato muscolare. In aggiunta, una corretta alimentazione contribuisce a diminuire il rischio di eventuali patologie a carico del cane, migliorandone complessivamente la qualità della vita.

Basta questo per capire quanto sia importante l’alimentazione per il pastore tedesco. Esistono però diverse opzioni da questo punto di vista: in molti propendono per il cibo pronto (bocconcini umidi e crocchette), altri preferiscono implementare una dieta casalinga, preparando da sé i pasti per il proprio pastore tedesco. Vi è poi una terza opzione, meno diffusa, che propone un approccio più “naturale”: si tratta della dieta BARF. Di seguito, vedremo di cosa si tratta, cosa prevede e quali sono le principali obiezioni mosse a questo modello alimentare.

Alimentazione casalinga del pastore tedesco

Alimentazione casalinga del pastore tedesco

Cos’è la dieta BARF

“BARF” è un acronimo inglese che sta per “Biologically Appropriate Raw Food, ossia “cibo crudo biologicamente appropriato”; in passato, la stessa sigla veniva utilizzata anche per indicare una dieta a base di “Bones and raw food”, ossia “ossa e cibo crudo”. Da ciò è facile intuire come la dieta BARF rappresenti un modello alimentare basato sostanzialmente su alimenti crudi (carne, pesce, verdura, organi e ossa). Nello specifico, l’acronimo identifica qualsiasi tipo di dieta all’interno della quale i cibi preconfezionati in maniera industriale (o quelli cucinati in casa) sono sostituiti con prodotti non cotti; in altre parole, il BARF è un modello applicabile in diversi modi, fermo restando il principio di base, ossia la lavorazione e la somministrazione di carne, verdura e ossa crudi.

Dieta Barf

Dieta Barf

I principi di base del modello dell’alimentazione a crudo sono quelli espressi dal dottor Ian Billinghurst, nutrizionista e veterinario australiano al quale si deve la diffusione dell’approccio BARF a partire dall’inizio degli anni Novanta (il suo “Give Your Dog a Bone” – “Da’ un osso al tuo cane” – venne pubblicato alla fine del 1993). Billinghurst sostiene che il modello BARF corrisponde alla “dieta che cani e gatti hanno seguito durante l’evoluzione, nel corso di migliaia di anni”, oltre ad essere un approccio “accettato da molti degli zoo moderni e da qualsiasi zoologo impegnato nella preservazione delle specie animali a rischio”.

Dieta Barf Pastore Tedesco

Dieta Barf Pastore Tedesco

Billinghurst, inoltre, tramite il sito barfaustrialia.com, sostiene che “una dieta biologicamente appropriata per cani e gatti consiste in cibi crudi interi simili a quelli che mangiavano i loro antenati allo stato brado. Il cibo dovrebbe contenere lo stesso tipo di ingredienti consumati da questi selvaggi antenati e nella stessa forma: crudo. Questo tipo di cibo include muscolo, ossa, grasso, organi, verdure e frutta ed ogni altro “cibo” che imiti quello che mangiavano gli antenati allo stato brado”.

Come attuare il modello BARF

Lo scopo di qualsiasi regime alimentare è quello di soddisfare il fabbisogno nutrizionale dell’animale, in maniera tale da sostenere adeguatamente lo sviluppo delle strutture ossee e muscolari. Da questo punto di vista, la dieta BARF non fa eccezione, almeno in teoria; chi sceglie questo modello ha due opzioni: lavorare le materie prime (come in una qualsiasi altra dieta casalinga) oppure acquistare prodotti preconfezionati.

 

Nel primo caso, è possibile utilizzare i seguenti ingredienti:

  • Carne magra

    le opzioni più comuni sono manzo, pollo e agnello;

  • Verdure

    zucca, verdure a foglia verde, carote, prezzemolo, polpa di barbabietola;

  • Frutta

mele, mirtilli rossi e simili;

  • Frattaglie

 Per lo più fegato e trippa verde;

  • Brodo, zuppa, acqua o latte

Per rendere le pietanze più umide;

  • Cereali

Orzo, lino e simili;

  • Ossa crude

Solo per i cani e non necessariamente a scopo alimentare;

  • Olio di cocco

Per quanto riguarda le quantità, è possibile far riferimento alle indicazioni fornite dallo stesso Billinghurst sul già citato portale barfaustralia.com:

  • Due pasti al giorno, pari al 2-3% del peso corporeo, per cani adulti in salute o esemplari anziani che non fanno esercizio fisico (le dosi vanno ridotte del 20-30% se l’animale è a dieta per perdere peso);
  • Per cani attivi ed in salute, che fanno esercizio quotidianamente (ma non in maniera intensiva): due pasti al giorno pari al 3-4% del peso corporeo;
  • Per cani da lavoro, da competizione e molto attivi, i due pasti quotidiani possono raggiungere il 6% complessivo del peso corporeo;
  • Ai cuccioli di grandezza medio-piccola vanno somministrati tre o quattro pasti al giorno, per una quantità complessiva pari al 3-6% del peso corporeo, da modulare in base all’attività fisica. Per i cuccioli di taglia grande, la percentuale cala tra il 2% e il 4%;
  • Per gli esemplari di femmina incinta è consigliabile somministrare due pasti al giorno, pari al 2-4% del peso corporeo, per i primi due terzi di gravidanza; durante l’ultimo terzo, invece, le quantità vanno aumentate al 3-5%, dividendo il cibo in un numero di pasti tra i due e i quattro al giorno;
  • Per le cagne nel periodo dell’allattamento, la quantità di cibo quotidiano consigliato si attesta tra il 3% ed il 6% del peso corporeo, senza limiti al numero di pasti.

Pro e contro del modello BARF

I sostenitori del modello BARF e, più in generale, dell’alimentazione a crudo, ritengono che i mangimi di produzione industriale, per via delle tecniche di lavorazione utilizzate, non sarebbero in grado di soddisfare il fabbisogno nutrizionale dell’animale. In particolare, il calore al quale sono esposte le materie prime durante la trasformazione contribuirebbe a disperdere buona parte dei nutrienti. Più in generale, chi sostiene la bontà delle diete a base di cibi crudi rigetta l’ampio ricorso alla cottura delle pietanze dal momento che, nel corso della loro evoluzione, cani e gatti hanno consumato per migliaia di anni carne, ossa e verdure non cotte (in questa direzione va anche il “Prey model”, ossia il “modello predatorio”).

Di contro, non mancano le obiezioni ai modelli di alimentazione a crudo. In uno studio condotto nel 2001, pubblicato all’interno del Journal of American Veterinary Medicine, si evidenzia non solo “la mancanza di prove circa i benefici di queste diete” ma anche diversi risvolti preoccupanti legati a questo tipo di regime alimentare.

I principali rischi connessi all’adozione di un modello BARF riguardano anzitutto lo squilibrio nutrizionale, che può causare problemi soprattutto agli esemplari giovani e in fase di crescita. A ciò si aggiungono potenziali ripercussioni riguardanti la sicurezza degli animali; “le ossa crude incluse in molte di queste diete” – si legge – “comportano diversi rischi […], ci sono segnalazioni di occlusioni intestinali, perforazione gastrointestinale, gastroenterite e fratture di denti negli esemplari che consumano ossa crude”. Infine, sottolineano ancora gli autori dello studio, ci sono rischi di contaminazione batterica.

Raccomandazioni circa il ricorso al modello BARF

In assenza di dati scientifici certi, marcatamente a favore o contro questo tipo di dieta, il consiglio è quello di evitare la somministrazione di cibo crudo e di approntare una dieta, specie se “home made”, il più possibile equilibrata. In aggiunta, è consigliabile rivolgersi ad un nutrizionista veterinario per stabilire il regime alimentare più appropriato per il proprio cane, specie se si tratta di un esemplare di razza come il pastore tedesco. È bene, inoltre, consultare anche l’allevatore professionista al quale ci si è rivolti per adottare un cucciolo, in maniera tale da individuare il regime alimentare più adatto per il cane, specie se ha concluso da poco lo svezzamento.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *