Miopatia caudale: cos’è la “sindrome della coda rotta” nel cane

Miopatia caudale

La coda è una parte importante della conformazione anatomica del cane; essa presenta caratteristiche diverse a seconda della razza ma, in linea generale, assolve anche un ruolo di primo piano dal punto di vista comunicativo, in quanto contribuisce ad esprimere lo stato d’animo dell’animale attraverso movimenti ben codificati. Di contro, essendo una struttura esterna – spesso particolarmente lunga – la coda è costantemente esposta a urti, traumi e altri incidenti che possono intaccarne l’integrità e la motilità. Ragion per cui, è bene prestare la dovuta attenzione allo stato di salute della coda del proprio cane, cucciolo o adulto che sia, per sincerarsi che non presenti anomalie di sorta, che si manifestano principalmente sotto forma di miopatia caudale, meglio nota come “sindrome della coda rotta”: di seguito, vediamo di cosa si tratta, quali sintomi la caratterizzano e come è possibile porvi rimedio.

Struttura e funzioni della coda del cane

Prima di vedere, nel dettaglio, cosa sia la miopatia caudale nel cane è necessario avere presente com’è strutturata questa parte del corpo degli esemplari di qualsiasi razza canina. La coda rappresenta la parte terminale della spina dorsale dell’animale e funge da equilibratore quando questi corre, salta o si arrampica; la lunghezza varia, fisiologicamente, a seconda della taglia e della stazza del cane. Al netto delle differenze di natura estetica, la coda canina è formata da una struttura interna, composta da quattro o cinque vertebre (attaccate direttamente all’ano), ricoperte da fasce muscolari; queste, a loro volta, sono coinvolte nel controllo delle funzioni dell’intestino e della vescica, oltre ad essere responsabili della mobilità della coda. I muscoli sono avvolti dai tendini e ricoperti dalla cute – attraversata dai vasi sanguigni – e dal pelo del manto. La presenza di ciuffi più o meno voluminosi, solo in punta oppure lungo tutta la coda, dipendono essenzialmente dalle prerogative che caratterizzano l’aspetto estetico di ciascuna razza di cane. Negli esemplari maggiormente abituati a sopravvivere a temperature più rigide, ad esempio, la coda si presenta ricoperta da abbondante pelo lungo, in maniera tale da aiutare l’animale a riscaldarsi quando ne ha bisogno.

pastore tedesco da lavoro

Cause della miopatia caudale

La sindrome della coda rotta, nel cane, è dovuta principalmente ad un trauma oppure un urto di particolare intensità, tale da provocare una lesione delle fasce muscolari e delle vertebre. Si tratta di un’eventualità meno rara di quanto si possa pensare: va tenuto conto, infatti, che la coda è una struttura anatomica esterna in costante movimento, facilmente esposta a vari tipi di incidenti, anche apparentemente banali. Non di rado, il cane potrebbe sbattere la coda contro i piedi di una sedia o di un tavolo mentre scodinzola in maniera particolarmente vigorosa: in una situazione del genere, potrebbe verificarsi involontariamente una lussazione o una frattura della struttura caudale, con gravi ripercussioni sull’integrità e la funzionalità della stessa. Allo stesso modo, il cane potrebbe ritrovarsi accidentalmente con la coda chiusa tra l’anta e l’infisso di una porta, con la concreta possibilità di subire un trauma sufficientemente forte da spezzare le vertebre caudali.

Tra le cause secondarie della miopatia vanno annoverate anche: difetti e malformazioni di origine genetica, neoplasia (tumore) e paralisi, benché i traumi contusivi restino di gran lunga l’origine più comune di questo genere di problema.

Come capire se il cane ha la coda rotta: i sintomi

La miopatia caudale comporta diversi sintomi, non solo una motilità ridotta – o nulla – della coda (in altre parole, il cane fatica a muovere la coda oppure non riesce a muoverla del tutto). Poiché i muscoli e i tendini di quest’ultima sono connessi anche alla vescica ed all’intestino del cane, in caso di sindrome della coda rotta, l’esemplare potrebbe palesare problemi di postura (in particolare, non riesce a sedersi), dolore localizzato – di intensità variabile a seconda della gravità del trauma subito – e incontinenza.

I sintomi della coda rotta non vanno confusi con quelli legati ad un’altra sindrome che può colpire i cani di ogni razza, la cosiddetta “cold tail”, ovvero la “coda fredda”. Questo problema ha origini ancora non del tutto chiare ma si presenta solitamente dopo un bagno freddo o dopo una prolungata attività fisica, specie da parte degli esemplari poco abituati. Uno dei tratti più caratteristici di questa patologia è la coda flaccida, che piega in maniera inusuale verso il basso; la cold tail è facilmente curabile attraverso un periodo di riposo e, se il dolore è particolarmente forte, la somministrazione di appositi antinfiammatori, dietro prescrizione del medico veterinario.

Miopatia caudale

Miopatia caudale

Coda rotta cosa fare: rimedi e cure per la miopatia caudale

La prima cosa da fare quando si sospetta che il proprio cane soffra di miopatia caudale è verificare la natura e l’entità dell’eventuale danno subito dalla coda. A tale scopo, quindi, è necessario sottoporre l’animale ad appositi esami strumentali; in particolare, potrebbe essere necessario eseguire una radiografia, una TAC oppure una biopsia dei tessuti, se la miopatia è riconducibile a fattori genetici oppure ad un tumore.

Qualora il trauma sia lieve, non è necessario intervenire chirurgicamente, né per riparare la struttura della coda né per effettuare un’amputazione; quest’ultima rappresenta una soluzione estrema, applicabile soltanto ai casi più gravi: spetta ad un medico veterinario valutare l’opportunità di intervenire in maniera così drastica. Nella maggior parte dei casi, infatti, la coda si rigenera in maniera autonoma ma spetta sempre al veterinario stabilire se, e per quanto tempo, la coda debba essere ingessata, per favorire il ripristino delle strutture danneggiate.

Per i traumi lievi caratterizzati (anche) da lesioni superficiali, è necessario anzitutto procedere alla disinfezione della zona interessata e, successivamente, realizzare una fasciatura attorno al punto in cui la coda si è lussata o fratturata. Come già sottolineato in precedenza, la coda rotta del cane riesce quasi sempre a rigenerarsi in modo autonomo, rendendo superfluo l’intervento chirurgico. Particolare attenzione va prestata agli esemplari giovani, soprattutto a quelli in cui la genesi ossea è ancora in corso: in casi del genere, infatti, è più probabile che la miopatia caudale provochi dolore all’animale. Quando si verifica questa eventualità, è possibile – dietro consulto di un medico veterinario – somministrare al cane degli analgesici o degli antidolorifici, così da alleviare questa specifica sintomatologia. Se l’animale ha la coda rotta e sente molto dolore, è consigliabile non toccare o stimolare sia la struttura caudale che la base della stessa, per evitare reazioni aggressive.

Come agire, invece, quando la coda rotta del cane è provocata da una neoplasia? Per prima cosa, bisogna rivolgersi al proprio veterinario di fiducia il prima possibile. Questi valuterà l’urgenza con la quale effettuare un intervento chirurgico, quasi sempre fondamentale in circostanze di questo tipo. In presenza di un cancro, infatti, la rapidità d’intervento è fondamentale per limitare i danni e, in alcuni casi, perfino salvare la vita del cane. In alternativa, potrebbe essere necessario sottoporre il cane a cicli di radio o chemioterapia, dal momento che le complicazioni legate alle neoplasie sono di natura sistemica e non possono essere trattate soltanto a livello locale; la fattibilità dell’intervento chirurgico, inoltre, dipende anche dall’età, dalla stazza e dalle condizioni cliniche generali del cane.

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