Piometra nel pastore tedesco: cause, sintomi (9) e rimedi

Piometra nel pastore tedesco

Il pastore tedesco, così come ogni altra razza canina, è soggetto a svariate patologie; alcune colpiscono solo gli esemplari di sesso femminile come, ad esempio, la piometra: in questo articolo vediamo di cosa si tratta, come si manifesta e in che modo può essere curata.

Cos’è la piometra nel Pastore Tedesco

La piometra nel pastore tedesco come in tutte le razze è una patologia che colpisce le femmine sessualmente mature non sterilizzate e, meno frequentemente, le gatte. Si tratta di un’infezione secondaria e non contagiosa; può manifestarsi ad ogni età dell’animale ma riguarda quasi sempre esemplari adulti o anziani, ossia femmine di età compresa tra i cinque e gli otto anni (il 25% delle cagne non sterilizzate sviluppa la piometra entro i primi dieci anni di vita). In genere, tale patologia fa la propria comparsa durante il diestro, ovvero il lasso di tempo compreso tra le tre e le sei settimane successive al calore (che nelle femmine di pastore tedesco si manifesta per la prima volta tra i sei e i 24 mesi di vita). Dal punto di vista medico, la piometra consiste in una degenerazione dei tessuti dell’utero, provocata da un accumulo di materiale purulento nella cavità uterina, a sua volta ascrivibile a diversi fattori.

Piometra nel pastore tedesco

Piometra nel pastore tedesco

Le cause

La comparsa della piometra è legata principalmente alle dinamiche del ciclo ormonale; durante il diestro (o ‘metaestro’), la cervice, che durante il calore resta aperta, comincia a chiudersi mentre il rivestimento interno torna progressivamente allo stato normale. Al contempo, aumenta la concentrazione di progesterone, un ormone steroideo tipicamente femminile, che può determinare una diminuzione delle contrazioni uterine e, al contempo, favorire la proliferazione dei batteri, in particolare l’E. coli. Questi ultimi migrano dalla vagina all’utero, dove trovano un ambiente favorevole per la propria crescita; in aggiunta, l’aumento del progesterone può provocare anche secrezione di muco e determinare la chiusura della cervice, impedendo anche il drenaggio uterino. La piometra può manifestarsi in due forme differenti:

  • Se la cervice è aperta, il materiale infetto può fuoriuscire all’esterno dell’utero (spesso misto a sangue); in tal caso, il drenaggio dell’utero è più semplice. La “piometra aperta”, infatti, è la forma più benigna di questa patologia, oltre ad essere quella più diffusa, in quanto rappresenta circa l’85% dei casi;
  • Se il collo dell’utero è chiuso, invece, si parla di “piometra chiusa”: il materiale purulento non può essere drenato e, come avviene per l’appendicite, l’utero si infiamma e rischia di lacerarsi. In casi del genere, il pus si riversa nell’addome, causando una peritonite potenzialmente letale per l’animale.

La piometra può essere causata anche dalla somministrazione di alcuni farmaci contraccettivi; in particolare, l’assunzione di estradiolo durante il diestro aumenta il rischio di sviluppare una forma grave della malattia, perché gli estrogeni (quale è l’estradiolo) determinano un incremento del numero di recettori dell’endometrio, la mucosa che ricopre la parte interna dell’utero. Ricerche di settore hanno dimostrato nelle cagne che hanno assunto l’estradiolo aumenti del 25% il rischio di sviluppare la piometra.

I sintomi

La piometra porta in dote diversi sintomi, da monitorare con attenzione per una (eventuale) diagnosi tempestiva. I segnali più evidenti della presenza di una forma più o meno lieve di tale patologia sono i seguenti:

  • Febbre;
  • Letargia;
  • Abbattimento;
  • Inappetenza;
  • Poliuria (ossia minzione frequente ed abbondante);
  • Polidipsia (la cagna ha una sensazione di sete più accentuata e beve molto più del solito);
  • Vomito;
  • Ingrossamento dell’addome;
  • Scolo vulvare; consiste nel versamento di materiale purulento che si verifica in caso di piometra aperta.

Quando non diagnosticata preventivamente, la piometra – specie se chiusa – può degenerare in setticemia e provocare l’insufficienza di diversi organi interni, in particolare quelli prossimi alla zona addominale.

Piometra nel pastore tedesco

Piometra nel pastore tedesco

Diagnosi e prevenzione

Qualora vengano riscontrati alcuni dei sintomi sopra indicati, bisogna recarsi immediatamente dal proprio veterinario di fiducia per sottoporre la femmina di pastore tedesco (o altra razza) ad un consulto. Il medico, dopo aver effettuato una breve anamnesi dell’esemplare, interrogando il padrone circa eventuali manifestazioni sintomatiche e lo stadio del ciclo di estro (ragion per cui, si consiglia di tenere nota dei periodi di calore della cagna), procede ad un esame obbiettivo. Qualora ritenga che il quadro clinico del cane necessiti di ulteriori approfondimenti diagnostici, dispone un’ecografia; l’esame strumentale, infatti, resta lo strumento più efficace per accertare la sussistenza di uno stato patologico determinato dalla piometra. In aggiunta, essa permette di valutare se vi sono danni ulteriori, ossia lacerazioni dell’utero o peritonite. Nel caso in cui l’esame ecografico non offra sufficienti riscontri a scopo diagnostico, il medico veterinario potrebbe decidere di procedere con altri esami di approfondimento; se si sospetta la presenza di una massa tumorale, possono essere necessari un esame del sangue e un esame citologico vaginale; quest’ultimo, in caso di infezione, rileva un’elevata concertazione di neutrofili.

Sterilizzazione

Poiché la piometra colpisce le femmine di pastore tedesco in età fertile, qualora non si voglia far riprodurre il proprio esemplare, la sterilizzazione precoce è la soluzione più efficace per prevenire qualsiasi possibilità di esporre l’animale ai rischi connessi alla piometra. A tal proposito, va considerato come la sterilizzazione comporti diversi altri vantaggi: evita il ripetersi dei cicli di estro che, a loro volta, causano comportamenti anomali, potenziali gravidanze isteriche e perdite ematiche. Inoltre, la sterilizzazione previene l’insorgenza di tumori mammari; considerando che nelle cagne di pastore tedesco intere o sterilizzate in età adulte, la percentuale di rischio di neoplasie maligne può aumentare fino al 50%, è consigliabile sottoporre l’esemplare alla sterilizzazione appena possibile, ossia dopo il primo calore ma prima che raggiunga i 12 mesi di vita. L’effetto preventivo di tale intervento, infatti, diminuisce all’aumentare dell’età della femmina.

Come curare la piometra nel pastore tedesco

Esistono diversi modi per curare questa malattia. Il primo consiste in una terapia farmacologica, un’opzione applicabile per gli esemplari molto giovani, quelli destinati alla riproduzione o, in alcuni casi, le femmine di cane molto anziane. Più in generale, il trattamento a base di farmaci (Prostaglandina F2α e antibiotici) viene implementato per curare i casi più lievi e qualora si intenda preservare la fertilità dell’esemplare, benché non vi siano certezze circa la possibilità di conservare intatta la capacità di gestazione della femmina. In ogni caso, la terapia a base di farmaci va attuata solo previa attenta valutazione medica del singolo caso e va evitate quando l’animale è affetto da tossiemia (intossicazione batterica).

piometra in forma grave

Quando la piometra si manifesta in forma grave, si rende necessario intervenire chirurgicamente, tramite ovarioisterectomia, ossia l’asportazione dell’utero e delle ovaie. Si tratta di una soluzione definitiva, in quanto in assenza di utero la piometra non può manifestarsi. Dopo l’intervento, il chirurgo veterinario dispone il monitoraggio dell’animale, per prevenire o individuare per tempo eventuali infezioni. Per quanto riguarda il trattamento post-operatorio, la scelta dipende dal singolo caso; le opzioni più comuni sono:

  • Somministrazione di antidolorifici;
  • Terapia a base di antibiotici;
  • Fluidoterapia, ossia ripristino dell’omeostasi mediante somministrazioni di soluzioni acquose.

Se il quadro clinico dell’esemplare lo consente, è possibile optare per un approccio meno drastico, ossia curare la piometra tramite un apposito trattamento medico. Quest’ultimo può consistere in un lavaggio uterino o nel ricorso ad un impianto di drenaggio transcervicale; a queste soluzioni si aggiunge la già citata terapia farmacologica (a base di prostaglandine), che contribuisce ad incrementare la contrattilità dell’utero.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *