Uno dei maggiori rischi quando si passeggia per strada o in qualche parco con il nostro cucciolo, è che per la sua grande curiosità possa ingerire qualche boccone avvelenato che gli può provocare una grave intossicazione.
Che sia chiaro, oltre che essere un comportamento deplorevole, il tentato avvelenamento di un cane rientra nel penale come reato di maltrattamento (art. 544-ter) punibile con la pena della reclusione da 3 a 18 mesi e una sanzione da 5.000 a 30.000 euro
Il tempo è un fattore determinante: un’immediata individuazione dei sintomi da avvelenamento è spesso il fattore decisivo che può salvare la vita del cane che ne è vittima.
I veleni per cani più comuni sono la stricnina, il metaldeide, i lumachicidi, i diserbanti e i veleni contro i topi, che agiscono velocemente e, se non diagnosticati velocemente, sono letali.
Avvelenamento: sintomi più comuni
Con questi veleni, infatti, dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’ingestione il cane può presentare i seguenti sintomi:
- irrigidimento degli arti
- mancanza di equilibrio
- respiro difficoltoso
- crisi convulsive
- vomito
- diarrea a volte con sangue
Avvelenamento: quando allarmarsi
Dobbiamo insospettirci soprattutto se fino a qualche momento prima il nostro amico giocava e stava bene.
Nel caso in cui riscontriate uno dei casi sopracitati conviene:
- mettersi in contatto con il centro veterinario più vicino, in modo da allertare il medico perché si renda immediatamente disponibile al momento dell’arrivo del cane
- cercate di far vomitare il cane: utile a questo scopo, in assenza di farmaci appositi (emetici), la somministrazione di una sospensione di chiara d’uovo montata a neve, unita ad acqua calda molto salata
- non somministrare mai latte
- evitare qualsiasi inutile stimolo sonoro o visivo che possa scatenare una crisi convulsiva
- mantenete la calma
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