Stai pensando di prendere un cucciolo di pastore tedesco?

Ottima idea: il pastore tedesco è un cane intelligente, affettuoso, leale e adatto sia alla guardia che alla compagnia: soprattutto, è una delle razze canine più belle.

Prima di comprare un cucciolo di pastore tedesco devi sapere diverse cose fondamentali su come addestrarlo, curarlo, quali sono le malattie a cui può andare incontro e il suo rapporto con i bambini e gli altri animali.

In questa guida sul cucciolo di cane da pastore tedesco, risponderemo a queste domande fondamentali.

Pastore tedesco: cenni storici, aspetto e dimensioni

Il cane da pastore tedesco è una delle razze canine più famose al mondo.

La sua nascita come razza risale a fine ‘800, quando il capitano dell’esercito prussiano, Max Von Stephaniz, attraverso incroci di varie razze di cani da pastore, “creò” il pastore tedesco.

Ben presto, già nel 1899, vennero definiti gli standard della razza. In Italia, il pastore tedesco fa la sua comparsa nel 1906, in occasione dell’Esposizione Canina Internazionale.

Lo standard di razza definisce con precisione la morfologia del pastore tedesco: l’altezza deve andare dai 60 ai 65 cm per gli esemplari maschi, dai 55 ai 60 per gli esemplari femmine, la lunghezza del tronco non supera l’altezza di circa il 10/17%, la testa deve essere cuneiforme, la fronte appena convessa e il tartufo (cioè il naso) di colore nero.

Per capire come riconoscere un cane da pastore puro, ti consigliamo di leggere come riconoscere un pastore tedesco.

Il pastore tedesco, talvolta chiamato “cane-lupo” (erroneamente), è uno delle razze più conosciute e amate: alcuni esemplari di questa razza sono diventati star di cinema e televisione, come Rin Tin Tin o il cane Rex, altri invece vengono impiegati dalle forze armate come ricerca di esplosivi e antidroga.

Di recente, è salito alle cronache il caso del cane Ranger, un pastore tedesco affetto da nanismo ipofisario, destinato a rimanere tale per via di una malattia.

Il pastore tedesco è un cane dalle mille qualità e adatto ai bambini (con cui stringe un forte legame), rRiassumendo in una lista, questa razza è:

  • Fedele
  • Intelligente
  • Laboriosa
  • Socievole
  • Affettuosa
  • Sportiva
  • Versatile

Attenzione però, parliamo di un pastore tedesco, un cane di razza e taglia grande che ha bisogno di correre e sfogarsi: se intendi chiuderlo in un appartamento, ti suggerisco di scegliere un’altra razza.

Quando si decide di comprare un pastore tedesco con pedigree, solitamente, viene consegnata dall’allevatore tutta la documentazione che attesta l’esenzione dalla displasia dei genitori (e di buona parte della genealogia) del cucciolo.

Aggiungiamo che il pastore tedesco è una delle razze più controllate sotto ogni punto di vista.

Come educare un cucciolo di pastore tedesco

Acquistato il cucciolo di pastore tedesco, comincia la delicata fase di educazione, fondamentale per ottenere un soggetto adulto equilibrato.

Il momento ideale per far entrare in casa il cucciolo è tra l’ottava e la nona settimana di vita, perché è in questa fase della vita che sviluppa i primi comportamenti sociali. Poiché il distacco può essere vissuto con difficoltà, è bene che tu non lasci da solo il cucciolo troppo tempo.

Tuttavia non sempre un cucciolo è più semplice da educare rispetto a un cane adulto, ma è importante evitare di commettere alcuni errori e dare delle regole ben precise.

In primis, per un cucciolo di pastore tedesco è fondamentale venire a contatto, sin dai primi mesi di vita, con tutti gli stimoli esterni con cui verrà giocoforza a contatto durante la vita: bambini e persone, cani, altri animali, mezzi di trasporto (auto, bici) e oggetti.

I primi incontri con questi e altri stimoli devono essere il più positivi possibile, in modo che non si generi una qualche forma di trauma che possa portare il cane a essere impaurito o aggressivo in determinate situazioni.

A tal proposito, può essere utile il rinforzo positivo, ossia elargire al cucciolo un premio (per esempio, un biscotto) ogni volta che adotta il comportamento “giusto” di fronte a uno stimolo.

Quando il cucciolo si comporta come non dovrebbe, sbraitare e urlare serve a ben poco.

Meglio usare un tono fermo e autorevole, e proprio mentre la situazione è in divenire: rimproverarlo dopo il fatto compiuto è pressoché inutile (anzi controproducente).

Per educarlo al richiamo, puoi sfruttare il rinforzo positivo: chiamarlo con il nome mentre gli si dà da mangiare.

Un momento delicatissimo è quello dell’educazione al guinzaglio: a tal proposito, abbiamo scritto un articolo pieno di consigli su come educare il cucciolo al guinzaglio sin da piccolo.

E se il cucciolo morde tutto quello che si trova di fronte?

Intanto, devi sapere che lo fa per una o più ragioni: per allenare la masticazione e alleviare il fastidio alle gengive durante il cambio dei denti da latte, per sperimentare, per scoprire ciò che ha attorno.

Se ogni tanto ti morde le mani o i piedi, è assai probabile che stia giocando: se però esagera, la soluzione non è né picchiarlo né sgridarlo, perché interpreterà queste azioni come gesti di lotta e sarà incoraggiato a continuare.

Quando morde, è importante interrompere il gioco associando il gesto a un comando vocale (per esempio, “ahi”) e smettendo di giocare: così, il cucciolo, capisce che sta sbagliando.

Cosa mangia un cucciolo di pastore tedesco?

Altro aspetto da non trascurare è la corretta alimentazione del cucciolo.

Per la crescita, infatti, serve un’alimentazione specifica e ben bilanciata. Il cane infatti affronta alcune fasi delicate, durante il quale devi monitorare con attenzione quello che gli dai da mangiare.

Con lo svezzamento, il consiglio è di introdurre cibo solido quanto prima, nelle prime 3-4 settimane, cercando di dargli sempre lo stesso cibo e introducendo piano piano altri tipi di alimenti.

L’alimentazione specifica, acquistata in catene specializzate, è solitamente bilanciata (purché si acquistino prodotti di qualità).

L’alimentazione casalinga, per quanto possibile, è più complicata: comporre un pasto completo di lipidi, carboidrati, acidi grassi, proteine e sali minerali è comunque fattibile. Al cucciolo vanno forniti pasti regolari e frequenti per avere una crescita armoniosa.

Un cucciolo di pastore tedesco a pelo lungo può darti molte soddisfazioni e fare la felicità tua e dei bambini.

Ricorda però che serve un’educazione ferma ma dolce: armati di pazienza e ricorda che i tempi di apprendimento variano da singolo individuo.

Nutrilo sempre adeguatamente e fallo controllare, crescilo in un ambiente amorevole e educalo al rispetto.

Se decidi di accoglierne uno in casa, devi innanzi tutto sapere dove acquistare un cane di pastore tedesco di alta genealogia.

Cucciolo di pastore tedesco prezzo

Sul web sono tantissimi gli annunci di privati che vendono, o addirittura regalano, cuccioli di pastore tedesco a pelo corto.

Tuttavia, prima di acquistarlo, è bene sapere che un cucciolo che può sembrare un pastore tedesco, potrebbe essere un incrocio.

Niente di male nei meticci, ma se decidi di adottare un cucciolo di pastore tedesco puro devi prestare particolare attenzione.

Un cucciolo di pastore tedesco puro, intanto, deve avere il “pedigree”, una sorta di carta d’identità del cane che ne attesta l’iscrizione al Libro Genealogico da parte dell’ENCI, Ente Nazionale della Cinofilia Italiana.

Il pedigree riporta le informazioni principali sul cane che si intende acquistare: dati anagrafici, genealogia del cane, se un antenato è stato un campione di lavoro (o bellezza), assenza di malattia quali la displasia dell’anca e al gomito.

Sul sito dell’ENCI trovi tutte le informazioni sul pedigree, l’unico documento che garantisce la purezza della razza dei cani.

La soluzione è solo una: da un allevatore certificato, che garantisca, documenti alla mano, la purezza del cane che vi sta vendendo e che garantisca l’esenzione della displasia dell’anca e del gomito di genitori.

Un pastore tedesco senza pedigree potrebbe non essere affatto puro al 100%.

Quindi, scegli un pastore tedesco con pedigree da allevatori certificati e, se pensi sia necessario, fatti aiutare nell’educazione da un educatore cinofilo certificato.

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